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Timing

  • Immagine del redattore: Giancarlo Ronchi
    Giancarlo Ronchi
  • 18 ago 2016
  • Tempo di lettura: 1 min

Il timing in musica si riferisce alla capacità di tenere il tempo in modo accurato, sincronizzato con la velocità del brano misurato in Bpm.

Tuttavia il timing non si riferisce esclusivamente all' esecuzione perfetta del brano che "spacca il beat" o metronomo ma all'intenzione ritmica che un musicista esprime durante il live.

Per questo motivo possiamo parlare di suonare "avanti" o "indietro", rispettivamente suonando la nota o le note in anticipo o in ritardo rispetto al metronomo.

Questo determina un gusto personale del musicista dando modo al pubblico di intendere la propria espressione ritmica. La cosa importante è che questo "timing" deve essere controllato, studiato e usato consapevolmente per rendere ancora più efficace l'esecuzione.

Esistono generi musicali come Ska-Punk ed altri dove l'esecuzione è "tirata avanti", altri come il rock o il blues, l'esecuzione per essere efficace, deve "tirare indietro". E questo vale espressivamente per ogni strumento, voce compresa.

Lavoriamo sul timing, sviluppiamolo attraverso lo studio, poi facciamone un proprio strumento di interpretazione


 
 
 

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